Stalking: nell’intricato intreccio della persecuzione
Stalking: nell’intricato intreccio della persecuzione
Stalking: una disamina sul reato, le sue implicazioni legali e psicologiche, le rappresentazioni mediatiche.

Esplorando il reato di stalking: dalle implicazioni alle rappresentazioni cinematografiche, assieme agli aspetti sociologici e vittimologici.

Il reato di stalking rappresenta una forma estrema e pervasiva di intrusione nella vita di un individuo, caratterizzata da comportamenti ossessivi e minacciosi che possono avere gravi conseguenze sul benessere psicologico e fisico delle vittime. Definito come un comportamento ripetuto e indesiderato, lo stalker minaccia e provoca timore costante nelle vittime, causando loro disagio o preoccupazione per la propria sicurezza e per le persone al loro fianco.

In molti paesi, compresa l'Italia, lo stalking può essere perseguito legalmente in base alle disposizioni del codice penale e ad altri strumenti legislativi, come il codice rosso.

Nello specifico, l'articolo 612-bis del Codice Penale italiano definisce e punisce il reato di stalking stabilendo che chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura o comunque ad esporlo a situazioni oggettivamente idonee a ledere la libertà o il senso di sicurezza propria o altrui, ed è punito con la reclusione da un minimo di un anno fino ad un massimo di sei anni e sei mesi.

Il reato di stalking può manifestarsi attraverso una serie di comportamenti ripetuti e indesiderati, come la sorveglianza costante della vittima (sia di persona che attraverso mezzi tecnologici come telefoni cellulari o telecamere nascoste); l'invio senza sosta di messaggi con telefonate, email, applicazioni o social media, anche se non ricevono risposta alcuna; l'invio ostinato di regali, fiori o altri doni l'espressa richiesta della vittima di non voler avere contatto con lo stalker; minacce verbali o fisiche dirette alla vittima o alle persone a lei care; il pedinamento nei luoghi pubblici o nelle attività quotidiane, cercando di interferire con la sua libertà e autonomia. Ognuna di queste azioni non è mai singolare ma si perpetra nel tempo con numeri sempre maggiori.

La legge italiana riconosce la gravità di tali azioni e prevede sanzioni severe per coloro che le commettono, al fine di proteggere la vittima e garantire la sicurezza e la tranquillità delle persone.

Proprio come sancito nel Codice Rosso, lo stalking viene considerato una forma di violenza di genere da trattarsi con particolare attenzione e urgenza. Di conseguenza le autorità competenti sono tenute a rispondere prontamente alle segnalazioni di stalking, adottando misure di protezione immediata per le vittime e garantendo dunque un'adeguata assistenza e sostegno. Le disposizioni prevedono tra l'altro anche l'attivazione di percorsi di tutela personalizzati per le vittime, che possono includere divieti di avvicinamento, misure di protezione temporanee e l'attivazione di servizi di supporto psicologico e legale.

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Ma quali sono le radici psicologiche dello stalking?

Gli aspetti psicologici possono essere rintracciati in una serie di disturbi mentali e disfunzioni psicologiche, tra cui la mancanza di empatia, la scarsa autostima e l'incapacità di gestire le emozioni negative. Gli individui che commettono atti di stalking possono manifestare disturbi narcisistici, antisociali o border, caratterizzati da un disprezzo per le norme sociali e per i diritti altrui, e talvolta anche esprimersi attraverso tratti psicopatici, portandoli a considerare le loro vittime come oggetti da possedere o controllare.

Alcune teorie psicologiche suggeriscono che lo stalking possa essere il risultato di esperienze traumatiche o di abusi subiti durante l'infanzia, che hanno influenzato negativamente lo sviluppo dell'identità e delle relazioni interpersonali dell'individuo. Ad esempio, un individuo che ha vissuto un ambiente familiare caratterizzato da violenza o trascuratezza può sviluppare un attaccamento insicuro e una tendenza a cercare il controllo nelle relazioni adulte.

Lo stalker può dunque presentare una serie di tratti distintivi che contribuiscono alla sua propensione a commettere azioni illegali a causa di un'evidente mancanza di controllo sulle proprie emozioni con tendenza all'ossessione. La forte dipendenza dall'attenzione e dall'approvazione della persona desiderata, porta lo stalker a reagire con rabbia o violenza quando si sentono rifiutati o abbandonati.

Tra le implicazioni psicologiche dello stalking vi sono pertanto conseguenze significative, ovviamente sia per il reo che per la vittima. Gli stalker, oltre ai gravi disturbi emotivi e psicologici sopra citati, possono essere inclini a comportamenti autolesionisti o suicidari. D'altro canto, le vittime di stalking possono sviluppare gravi disturbi psicologici, tra cui disturbi d'ansia, disturbi da stress post-traumatico e depressione. La costante paura e ansia causate dallo stalking possono avere un impatto devastante sulla qualità della vita delle vittime, compromettendo le loro relazioni personali, la loro salute mentale e il loro benessere generale.

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Gli interventi preventivi e la sensibilizzazione nei casi di stalking

Come già previsto dalla legge italiana a tutela delle vittime, è fondamentale che le autorità competenti riconoscano tempestivamente i segnali di stalking e adottino misure preventive per proteggere le vittime e impedire ulteriori abusi. Gli interventi preventivi possono includere l'adozione di misure di protezione personalizzate per le vittime, come l'emissione di ordini restrittivi o la sorveglianza.

Ma è altrettanto importante sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno dello stalking e fornire risorse e supporto alle vittime che cercano aiuto. In questo caso devono e possono entrare in aiuto, oltre che lo Stato, anche i media e le rappresentazioni cinematografiche. La sensibilizzazione può rivestire così un ruolo cruciale nell'educazione del pubblico riguardo alla natura e alle implicazioni di questa forma di violenza.

In primis attraverso le campagne informative, i programmi educativi e i materiali divulgativi, si può fornisce un quadro chiaro e completo sulle dinamiche dello stalking, sottolineando le sue radici psicologiche, i comportamenti tipici e le conseguenze devastanti che può avere sulla vita delle vittime.

Parallelamente, le rappresentazioni cinematografiche possono offrire una prospettiva più tangibile e emotivamente coinvolgente, trasportando gli spettatori all'interno delle storie di vittime e aggressori. Queste narrazioni possono dipingere quadri vividi della realtà dello stalking, evidenziando i suoi aspetti più oscuri e raccapriccianti, così come i suoi impatti sul benessere psicologico e emotivo delle persone coinvolte.

Proprio la serie TV "Baby Reindeer" esplora le dinamiche dello stalking attraverso la storia personale dell'autore e attore Richard Gadd, che interpreta sé stesso in una narrazione autobiografica. In questa serie, viene messa in luce l'esperienza di Gadd con una stalker, offrendo una rappresentazione cruda e realistica degli effetti devastanti che tali comportamenti possono avere sulla vita della vittima.
"Baby Reindeer" descrive in modo dettagliato il progressivo intensificarsi delle azioni della stalker, mostrando come queste non solo invadano la privacy di Gadd, ma anche compromettano gravemente il suo benessere psicologico ed emotivo.

Ed ecco come una serie tv, dall'immediato successo, arriva ad essere un potente strumento di sensibilizzazione, illustrando le complessità legali e personali che circondano il reato di stalking e le difficoltà che le vittime affrontano nel cercare protezione e giustizia. Questa narrazione enfatizza l'importanza di riconoscere tempestivamente i segni di stalking e di adottare misure adeguate per tutelare le vittime, evidenziando la necessità di un sistema legale efficace che possa intervenire in maniera risolutiva contro tali comportamenti persecutori.

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Conclusioni

In conclusione, il reato di stalking rappresenta una grave violazione dei diritti delle persone e può avere conseguenze devastanti per la salute e il benessere delle vittime. È fondamentale che la società adotti un approccio proattivo nella prevenzione e nella lotta contro lo stalking, garantendo che le vittime ricevano il sostegno e la protezione di cui hanno bisogno per riprendersi dai traumi subiti.

Lo stalking è un comportamento sicuramente complesso che richiede un'analisi approfondita delle sue radici psicologiche e delle sue implicazioni per la salute mentale e il benessere individuale, proprio per questo è fondamentale che gli operatori sanitari e gli esperti di salute mentale comprendano la complessità dello stalking e sviluppino approcci terapeutici e interventi preventivi che tengano conto delle esigenze individuali degli stalker e delle loro vittime.

E solo attraverso un'analisi approfondita delle radici psicologiche dello stalking possiamo sperare di ridurre l'incidenza di questo comportamento disturbante e proteggere la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte, anche e soprattutto attraverso una risposta efficace degli organi competenti alla difesa e tutela delle vittime.

Eppure risulta paradigmatico e forse paradossale notare che la comunicazione più efficace e sensibilizzante sul reato di stalking (come in molti altri casi) spesso avvenga attraverso le rappresentazioni cinematografiche, proprio come nel caso di Baby Reindeer, anziché attraverso una campagna informativa diretta e sistematica da parte dello Stato. Ma d'altronde si sa, le serie TV e i film hanno da sempre il potere di penetrare più "facilmente" nelle vite delle persone e di suscitare emozioni e riflessioni sicuramente profonde. La narrazione cinematografica, pur con le dovute licenze artistiche, arriva ancora una volta in aiuto per offrire una rappresentazione coinvolgente e tangibile delle esperienze delle vittime di stalking e dei meccanismi mentali degli autori di tale violenza.

Tuttavia, questo non esime lo Stato dalla sua responsabilità di educare e sensibilizzare la società sullo stalking attraverso campagne informative mirate, programmi educativi nelle scuole e risorse disponibili per le vittime. Una comunicazione più diretta e impegnativa da parte delle istituzioni potrebbe ridurre la dipendenza dalle rappresentazioni mediatiche e garantire una maggiore consapevolezza e protezione per tutti i cittadini.

MeA Forense

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