Lucia Raso, il caso: TV pubblica e interviste
Lucia Raso, il caso: TV pubblica e interviste
Analisi comportamentale di Christian Treo nell’intervista pubblicata dal programma “Chi l’ha visto?”, puntata del 03/03/2021.

Quando le interviste sulla tv pubblica possono fornire elementi di indagine utili.

Analisi comportamentale di Christian Treo in merito al video dell’intervista pubblicata dal programma “Chi l’ha visto?” nella puntata del 03/03/2021.

Ad oggi le analisi criminologiche allargano gli orizzonti investigativi battendo ogni strada possibile nella ricerca della verità, percorsi all'interno dei quali rientrano sicuramente le interviste dei diversi protagonisti di una delle più conosciute vicende di cronaca nera, Lucia Raso.

Lucia Raso, nata a Verona il 3/12/1983, è deceduta precipitando dalla finestra dell'appartamento nella cittadina di Landshut (Germania) in data 24 novembre 2020 attorno alle ore 01:30 del mattino, durante un breve soggiorno trascorso assieme al fidanzato Christian Treo e i colleghi della ragazza, Affronti Francesco e Curia Alessandro.

Il giorno prima del decesso, in data 23/11/2020, Lucia inviò diversi messaggi ai genitori tra i quali una foto che la ritraeva assieme al coinquilino Alessandro e il fidanzato Christian durante i preparativi della cena, fino all'ultimo invio avvenuto attorno alle 21 attraverso un messaggio audio in cui la ragazza appariva serena, senza mostrare nessun altro segnale. Lucia morirà qualche ora dopo, superata la mezzanotte, precipitando dalla finestra dell'appartamento in circostanze anomale e dinamiche non ben chiarificate a causa delle numerose incongruenze emerse dalle testimonianze dei tre ragazzi presenti nell'appartamento.

Il caso diventa subito di dominio pubblico e non tardano ad arrivare le attenzioni dei media dai quali arrivano importanti spunti di analisi investigativa. Tra questi assume forte rilevanza il noto programma "Chi l'ha visto?" con la puntata del 3 marzo 2021 (clicca qui per il video) da cui l'intervista di Christian Treo per la quale si potranno produrre analisi comportamentali paraverbali e non verbali.

È però doveroso fare due premesse: ad oggi l'analisi non verbale non gode di validità giuridica nella procedura penale italiana, bensì ha un'importante valenza investigativa attraverso gli indizi che possono emergere durante un'esposizione testimoniale; inoltre definire dei comportamenti non verbali e meccaniche paralinguistiche come segnali rivelatori della menzogna è un compito assai arduo nel quale innumerevoli ricerche da parte di diversi studiosi hanno tentato di definire al meglio una classificabilità volta ad agevolare la comprensibilità circa la reale presenza di un mentitore, ma la semplice tecnica e metodologia non sempre bastano e serviranno ulteriori approfondimenti di natura dinamica della persona sottoposta ad analisi.

(Per approfondire il tema dell'analisi non verbale in questo link sono riportate specifiche contestualmente agli studi, le ricerche e la procedura penale italiana)

Nella seguente analisi circa l'intervista di Christian Treo avvenuta davanti le telecamere di "Chi l'ha visto?" sono riportati solo alcuni dei principali punti di osservazione per i quali vengono esposti i codici rispetto la metodologia FACS, incongruenze nelle ripetizioni, intensità degli elementi ravvisati e analisi paralinguistica.

Nello specifico:

  • messa in evidenza di gesti illustratori, eventuali segnali di dominanza o sottomissione,
    comportamenti non verbali, analisi microespressioni facciali (in relazione a timing ed
    emozioni dell’interlocutore), analisi comportamentale non verbale, analisi paralinguistica,
    cronemica e prossemica e incongruenze riscontrate;
  • il riferimento metodologico applicativo secondo analisi FACS (con i riferimenti asimmetrici,
    quando presenti, di R per destra e L per sinistra);
  • il riferimento di intensità secondo metodologia FACS (che variano da una scala dalla lettera
    A, come minimale, alla lettera E come indicatore massimale);
  • riferimenti discorsivi specifici espressi.

Cosa è stato, dunque, maggiormente utile osservare?

  • Presenza di gesti illustratori
  • Espressioni Facciali
  • Postura
  • Prossemica (utilizzo degli spazi)
  • Cronemica (coerenza temporale tra gesti e parole)
  • Comportamento oculare
  • Segnali Statici
  • Contatto fisico
  • Paralinguistica

N.B.: Tale trascrizione non è da sottintendersi come definitiva analisi chiarificativa circa gli eventi avvenuti, piuttosto come supporto di analisi investigativa dal punto di vista criminologico.

Dalla famosa intervista presso "Chi l'ha visto?" di Christian Treo, circa i fatti accaduti nel caso di Lucia Raso, sono emersi sin da subito alcuni punti di gran rilevanza:

  • la visione del video che Lucia Raso inviò tramite cellulare ai suoi genitori, dal quale si notarono alcune espressioni asimmetriche di Christian Treo apparentemente sul lato dx del volto. Si è considerando però tale dettaglio come dovuto all’effetto specchiatura essendo un video fatto con fotocamera frontale di uno smartphone. Tale video è di incredibile utilità poiché favorisce una maggiore conoscenza del comportamento facciale di Christian Treo in una situazione di bassa tensione emotiva.
  • La totale differenza delle espressioni di Christian Treo nei due video (il video del saluto ai genitori
    di Lucia Raso e il video dell’intervista).
  • I movimenti del capo di Christian permangono in ogni sua dichiarazione: talvolta sono coerenti e sincroni con il parlato, come nel caso dei racconti comprovati da testimonianze e fatti, talvolta asincroni come in dichiarazioni del tutto personali e di ricostruzione.
  • L’espressione più presente durante tutta l’intervista è quella relativa alla Action Unit 14 dal manuale FACS del metodo Ekman (di solito rivelatrice di emozioni quali il Disprezzo o il Disgusto, o anche presente in un sorriso di tipo beffardo), sia chiaro però che essendo così tanto presente potrebbe essere un movimento viziato che caratterizza il ragazzo. Ciò nonostante non si può escludere che tra le molteplici volte in cui tale microespressione si sia palesata, vi sia stata una coerente emozione
    di disprezzo o irrisoria.

Singolare è quanto accade alla prima domanda dell'intervista, invero al min. 02:09 ca. Alla domanda del giornalista “Tu hai ucciso Lucia?”, Christian Treo dapprima palesa una micro espressione di paura (1A, 5A) poi si volta verso la telecamera con sguardo fisso ripetendo le seguenti parole “Assolutamente no”, con sincronia di movimenti di negazione del volto e continui battiti di ciglia (45D); al termine della frase “non avrei mai fatto del male a Lucia” micro espressione asincrona sulle labbra (L14C) con occhi che si socchiudono (43C). Da notare che il capo continua a muoversi in orizzontale anche al termine della frase proferita (60D), quindi dapprima con movimento sincrono poi no, anche in modo non del tutto fluido (appare frammentario il movimento, quasi forzato e innaturale).

Il dettaglio del movimento del capo da parte di Christian Treo sarà dunque di notevole rilevanza poiché
fondamentale per capire e interpretare al meglio altri momenti a seguire in cui avverrà il medesimo movimento non sempre in sincronia col parlato. Dunque la prima domanda da porsi è: quando si possono osservare movimenti sincroni e quando non sincroni? Subito dopo ci si dovrà domandare il perché.

Da qui in poi l'intera esposizione dei fatti sarà totalmente in disaccordo con quanto affermato dai coinquilini Affronti Francesco e Curia Alessandro. Difatti saranno molte le incongruenze rilevate dalle tre testimonianze e dalle quali nasceranno ulteriori fatti investigativi, come la presenza di droga e l'andamento di una serata totalmente differente da come dichiarato inizialmente.

Altro momento da segnalare, dal min. 03:47 ca., alla domanda “Hai mai fatto del male a Lucia?” Christian risponde ripetendo le stesse parole presenti nella domanda “Non ho mai fatto del male né farei mai del male a Lucia” (n.b.: la ripetizione è tendenzialmente tipica nelle persone che mentono), poi una micro espressione che sembra palesare il cosiddetto “sorriso beffardo” (L14C) con gli occhi che tendono a rilassarsi rispetto a quanto si nota durante tutta l’intervista (6B).

Da notare che, oltre la ripetizione delle stesse parole della domanda, lo sguardo non volge più verso la telecamera ma verso il giornalista stesso, è come se ora prendesse più sicurezza per quanto ripete e sembra esser convinto che l’altra parte sia pienamente dentro il suo racconto.

Altro dettaglio utilissimo per un'analisi di questo tipo è quella relativa alla paralinguistica. Dal min. 07:25 ca., nel raccontar del momento in cui corre in soccorso di Lucia Raso: dapprima parla di quando una macchina fermatasi per prestare soccorso palesando una micro espressione sulle labbra (L14C) con una chiara apertura della palpebra asimmetrica a sx (L2C), continuando poi con il gesto di negazione con la testa (60C), elemento presente durante tutta questa parte, e avvengono 2 piccoli lapsus: il primo in cui dice “..era… respirava ancora” (ancora una volta L14C), e qui ci si domanda perché utilizzare dapprima l’ausiliare “era” se il verbo da dire subito dopo sarebbe stato “respirava”; il secondo lapsus con la frase “ero totalmente sperat… disperato…non sapevo cosa fare”, il verbo “sperare” può avere un duplice significato in questo caso.

Dal min. 07:44 ca. – Alla domanda del giornalista “Qualche testimone ti ha visto?”, Christian Treo risponde palesando la solita micro espressione labbiale (L14C) con le parole “Si sì”, annuendo col volto questa volta in sincrono (59C). Tale sincronia del capo con le parole avvalora l’effettiva testimonianza di altri presenti.

Questo frangente risulta essere fondamentale poiché per la prima volta Christian Treo annuisce in sincronia con quanto afferma nella frase e dunque potrebbe, di conseguenza, avvalorare la sua attitudine a muovere il capo coerentemente quando si tratta di dettagli veritieri. Quindi i movimenti del capo potrebbero non essere movimenti di vizio abitudinale.

Nel seguire dell'intervista (dal min. 09:24 ca. in poi) si possono scorgere alcuni dettagli: momenti di timore e vergogna, come alle domande circa i pensieri che possono avere terze persone nei suoi confronti a seguito delle quali si palesano movimenti come il puntare lo sguardo verso il basso per la prima volta (54D) (segno sintomatico di un’emozione di vergogna) con una leggera depressione delle labbra (25C); il momento successivo con una frase poco fluida e l'utilizzo di connettori verbali non necessari “guardi… io più che… mmmh (53C, testa verso l’altro, e 17B, sollevando il mento) …raccontare cosa è successo non saprei cos’altro fare”, palesando un accenno di sorriso beffardo (14c) nonostante permangano gli occhi molto aperti (AU5).

Sulla base degli elementi sopra evidenziati si deve tenere assolutamente conto del fatto che tale intervista era la prima presso un ente televisivo dall’alta cassa di risonanza che, dunque, potrebbe aver avuto un ruolo significativo, sia positivamente che negativamente, nello stato di tensione circa quanto si sia vissuto e si sta raccontando in relazione al contesto in cui lo si fa, ma è stato altrettanto necessario tener conto anche del fatto che le emozioni, nei casi di estrema innocenza, tendevano comunque a rappresentarsi attraverso espressioni e comportamenti non verbali coerenti e definiti.

Lo stato emotivo di Christian era un continuo alternarsi tra tensione, controllo, reazione di rabbia, emozioni molto spesso in contraddizione col parlato e i fatti espressi, con un leggero e graduale aumento delle stesse durante tutta l’intervista. In primis ci si domanda quindi il perché di tali incongruenze e evidenze paraverbali in virtù dei fatti espressi. La sensazione è che il ragazzo abbia avuto un notevole controllo espressivo attraverso le parole e di conseguenza un evidente controllo razionale ed elaborativo circa i fatti espressi.

Tale sensazione si sviluppa per la capacità di Christian Treo, durante tutta l’intervista, di mantenere uno stato calmo seppur ricco di sfumature paraverbali con un graduale aumento delle emozioni è sicuramente dovuto all’addentrarsi sempre più specifico dei fatti e dalle domande del suo interlocutore sempre più mirate e non considerate a priori dallo stesso Treo, ciò nonostante mantenendo un controllo espressivo sempre ben calibrato e razionale.

In conclusione i dettagli emersi dalle analisi non verbali hanno confermato la presenza di incongruenze emerse nelle indagini, nello specifico:

  • l’analisi di massima porta ad evidenziare una razionale scelta di trattenuta informazioni ed emozioni da parte dello stesso Christian;
  • una costante attenzione più sull’interlocutore che su di sé o sui fatti posti in essere, attraverso una postura particolarmente eretta e l’imposizione del proprio sguardo con minima presenza di pause, il tutto da evidenziarsi come segnali di dominanza che lasciano palesare un chiaro contrasto attraverso differenti reazioni comportamentali in conseguenza di specifiche domande;
  • una mancanza di approfondimenti necessari ad avvalorare i racconti posti in essere;
  • una bassa presenza di gesti illustratori molti dei quali sono tra l’altro incoerenti e fuori tempo col discorso, ed una costante asimmetria evidenziata dall’analisi delle microespressioni facciali, che rappresentano tendenzialmente la presenza di un mentitore;
  • l’incoerente movimento del capo in momenti chiave del racconto, in contrasto con altrettanti momenti in cui il movimento del capo risulta sincrono e coerente, ponendo dunque in dubbio quanto espresso nella totalità delle risposte durante tutto l’arco dell’intervista.

Altrettanto doveroso però è sottolineare che un'analisi di questo tipo, non riportata per intero per ovvie ragioni, necessita di ulteriori riscontri comportamentali dello stesso Christian Treo poiché utili ad avvalorare o meno le incongruenze riscontrate.

MeA Forense

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